sabato 16 novembre 2013

Quaresima di Natale San Cirillodi Gerusalemme ..Le catechesi


Quaresima di Natale  San Cirillodi Gerusalemme  ..Le catechesi

 File:Saint Cyril of Jerusalem.jpg
 
«Noi annunziamo che Cristo verrà. Infatti non è unica la sua venuta, ma ve n'è una seconda, la quale sarà molto più gloriosa della precedente. La prima, infatti, ebbe il sigillo della sofferenza, l'altra porterà una corona di divina regalità. Si può affermare che quasi sempre nel nostro Signore Gesù Cristo ogni evento è duplice. Duplice è la generazione, una da Dio Padre, prima del tempo, e l'altra, la nascita umana, da una vergine nella pienezza dei tempi.
Due sono anche le sue discese nella storia. Una prima volta è venuto in modo oscuro e silenzioso, come la pioggia sul vello. Una seconda volta verrà nel futuro in splendore e chiarezza davanti agli occhi di tutti.
Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce e posto in una stalla, nella seconda si vestirà di luce come di un manto. Nella prima accettò la croce senza rifiutare il disonore, nell'altra avanzerà scortato dalle schiere degli angeli e sarà pieno di gloria.
Perciò non limitiamoci a meditare solo la prima venuta, ma viviamo in attesa della seconda. E poiché nella prima abbiamo acclamato: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" (Mt 21, 9), la stessa lode proclameremo nella seconda. Così andando incontro al Signore insieme agli angeli e adorandolo canteremo: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" (Mt 21, 9).
Il Salvatore verrà non per essere di nuovo giudicato, ma per farsi giudice di coloro che lo condannarono. Egli, che tacque quando subiva la condanna, ricorderà il loro operato a quei malvagi, che gli fecero subire il tormento della croce, e dirà a ciascuno di essi: "Tu hai agito così, io non ho aperto bocca" (cfr. Sal 38, 10).
Allora in un disegno di amore misericordioso venne per istruire gli uomini con dolce fermezza, ma alla fine tutti, lo vogliano o no, dovranno sottomettersi per forza al suo dominio regale [...]».
 
http://www.santiebeati.it/dettaglio/26450
 
Il mistero da afferrare è il disegno di Dio, che si realizza attraverso le azioni salvifiche di Cristo nella Chiesa. A sua volta, alla dimensione mistagogica si accompagna quella dei simboli: essi esprimono il vissuto spirituale che fanno, per così dire, «esplodere». Così la catechesi di Cirillo, sulla base delle tre componenti descritte – dottrinale, morale e, infine, mistagogica –, risulta una catechesi globale nello Spirito. La dimensione mistagogica attua la sintesi delle prime due, orientandole alla celebrazione sacramentale, in cui si realizza la salvezza di tutto l'uomo.
sta in
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20070627_it.html
 
sta in
 Tito Orlandi, Cirillo di Gerusalemme nella letteratura copta 
 sta in
http://rmcisadu.let.uniroma1.it/~orlandi/pubbli/pubbli17.pdf
 
 
 
 
 
 
 
 
 

venerdì 15 novembre 2013

La croce di Cristo, nostra salvezza (S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99, 691-694, 695. 698-699)

L'immagine può contenere: una o più persone


La croce di Cristo, nostra salvezza

(S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99,
691-694, 695. 698-699)





O dono preziosissimo della croce! Quale splendore appare alla vista! Tutta
bellezza e tutta magnificenza. Albero meraviglioso all'occhio e al gusto e non
immagine parziale di bene e di male come quello dell'Eden.
E' un albero che dona la vita, non la morte, illumina e non ottenebra, apre
l'udito al paradiso, non espelle da esso.
Su quel legno sale Cristo, come un re sul carro trionfale. Sconfigge il diavolo
padrone della morte e libera il genere umano dalla schiavitù del tiranno. Su
quel legno sale il Signore, come un valoroso combattente. Viene ferito in
battaglia alle mani, ai piedi e al divino costato. Ma con quel sangue guarisce
le nostre lividure, cioè la nostra natura ferita dal serpente velenoso.
Prima venimmo uccisi dal legno, ora invece per il legno recuperiamo la vita.
Prima fummo ingannati dal legno, ora invece con il legno scacciamo l'astuto
serpente. Nuovi e straordinari mutamenti! Al posto della morte ci viene data la
vita, invece della corruzione l'immortalità, invece del disonore la gloria.
Perciò non senza ragione esclama il santo Apostolo: «Quanto a me non ci sia
altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della
quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14).
Quella somma sapienza che fiorì dalla croce rese vana la superba sapienza del
mondo e la sua arrogante stoltezza. I beni di ogni genere, che ci vennero dalla
croce, hanno eliminato i germi della cattiveria e della malizia. All'inizio del
mondo solo figure e segni premonitori di questo legno notificavano ed indicavano
i grandi eventi del mondo. Stai attento, infatti tu, chiunque tu sia, che hai
grande brama di conoscere. Noè non ha forse evitato per sé, per tutti i suoi
familiari ed anche per il bestiame, la catastrofe del diluvio, decretata da Dio,
in virtù di un piccolo legno? Pensa alla verga di Mosè. Non fu forse un simbolo
della croce? Cambiò l'acqua in sangue, divorò i serpenti fittizi dei maghi,
percosse il mare e lo divise in due parti, ricondusse poi le acque del mare al
loro normale corso e sommerse i nemici, salvò invece coloro che erano il popolo
legittimo. Tale fu anche la verga di Aronne, simbolo della croce, che fiorì in
un solo giorno e rivelò il sacerdote legittimo. Anche Abramo prefigurò la croce
quando legò il figlio sulla catasta di legna.
La morte fu uccisa dalla croce e Adamo fu restituito alla vita. Della croce
tutti gli apostoli si sono gloriati, ogni martire ne venne coronato, e ogni
santo santificato. Con la croce abbiamo rivestito Cristo e ci siamo spogliati
dell'uomo vecchio. Per mezzo della croce noi, pecorelle di Cristo, siamo stati
radunati in un unico ovile e siamo destinati alle eterne dimore.

15 Novembre inizio della Quaresima di Natale con i Santi Padri



Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo

(Capp. 15, 1 - 17, 2; Funk, 1, 161-167)

 
Convertiamoci al Signore che ci ha chiamati

La norma che vi ho dato per una vita morigerata e santa non è da poco. Anzi, è tale che se uno la mette in pratica, non avrà da pentirsi, ma salverà se stesso e anche me che l'ho ammaestrato. E' veramente guadagno non piccolo ricondurre sul cammino della salvezza un'anima che si era smarrita o perduta. E questo guadagno noi potremo presentarlo al Signore che ci ha creati, se chi parla e chi ascolta parla e ascolta con fede e carità. Restiamo saldi in ciò che crediamo, nella giustizia e nella santità, e preghiamo fiduciosamente Dio il quale ci dice: Mentre tu ancora parli, risponderò: Eccomi a te (cfr. Is 58, 9). Questa espressione include una grande promessa, poiché ci fa intendere che è più pronto il Signore a dare, che noi a chiedere. Ma poiché siamo tutti partecipi di questa grande bontà, procuriamo di non invidiarci a vicenda i beni senza numero ricevuti dal Signore.
Pensiamo quanta è la gioia che quelle parole arrecano alle anime operose. Ebbene altrettanta è l'amarezza di condanna che esse portano alle anime disobbedienti.
Fratelli, prendiamo questa bella occasione per far penitenza, e mentre ne abbiamo tempo convertiamoci a Dio che ci ha chiamati e che è pronto ad accoglierci. Se lasceremo tutte le voluttà e non permetteremo che la nostra anima rimanga preda dei cattivi desideri, saremo partecipi della misericordia di Gesù. Sappiate intanto che già «viene il giorno» del giudizio, rovente come un forno, e si dissolveranno in parte i cieli (cfr. Ml 3, 19) e tutta la terra, come piombo che si discioglie al fuoco, e allora si manifesteranno tutte le azioni degli uomini, quelle occulte e quelle già note. Pertanto buona cosa è l'elemosina come penitenza dei peccati. Il digiuno vale più della preghiera, ma l'elemosina conta più di ambedue: «La carità copre una moltitudine di peccati» (1 Pt 4, . La preghiera, fatta con animo puro, libera dalla morte, ma è beato colui che è trovato perfetto mediante l'elemosina. Questa infatti libera dal peccato. Facciamo dunque penitenza con tutto il cuore, perché nessuno di noi perisca. Se noi abbiamo l'obbligo di richiamare altri dal culto degli idoli e istruirli, quanto più dobbiamo impegnarci a salvare tutte le anime che già godono della vera conoscenza di Dio! Perciò aiutiamoci l'un altro, così da condurre al bene anche i deboli e salvarci tutti, migliorandoci per mezzo della correzione fraterna.

mercoledì 6 novembre 2013

Anafora Eucaristica di Ippolito di Roma





"Ti rendiamo grazie, o Dio, per mezzo del tuo diletto Figliolo Gesù Cristo, che negli ultimi tempi hai inviato a noi come Salvatore, Redentore e messaggero della tua volontà; egli è il tuo Verbo inseparabile, per mezzo del quale hai creato tutte le cose e fu di tuo gradimento; che hai mandato dal cielo nel seno di una Vergine e, accolto nel grembo, si è incarnato e si è manifestato come tuo Figlio, nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine. Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, egli stese le mani nella Passione per liberare dalla sofferenza coloro che confidano in te.
Mentre si consegnava liberamente alla Passione per distruggere la morte, spezzare le catene del demonio, calpestare l'inferno, illuminare i giusti, fissare la norma e manifestare la Resurrezione , preso il pane ti rese grazie e disse: "Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che sarà spezzato per voi".
Allo stesso modo fece col calice dicendo: "Questo è il mio Sangue che sarà versato per voi. Quando fate questo, fatelo in memoria di me". Ricordando dunque la sua morte e la sua Resurrezione, ti offriamo il pane e il calice e ti rendiamo grazie per averci fatti degni di stare alla tua presenza e di renderti culto.
E ti preghiamo di inviare il tuo Spirito Santo sull'offerta della santa Chiesa. Unendo in una sola cosa, dona a coloro che partecipano dei santi misteri la pienezza dello Spirito Santo per confermare la loro fede nella verità, affinché ti lodiamo e ti glorifichiamo per Gesù Cristo tuo Figliolo, per il quale gloria e onore a te con lo Spirito Santo nella tua santa Chiesa ora e nei secoli dei secoli. Amen."
("Canone" di Sant'Ippolito)


Sant' Ippolito Sacerdote e martire
13 agosto - Memoria Facoltativa
m. 235
Nel 230, durante l'impero di Alessandro Severo, la cui tolleranza in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi, venne eletto Papa Ponziano. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima funesta scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa, nella persona di quell' Ippolito, restituito da un provvidenziale martirio all'unità e alla santità. Ippolito, sacerdote, colto e austero, era giunto ad accusare di eresia lo stesso pontefice San Zefirino e il diacono Callisto, e quando quest'ultimo fu eletto papa nel 217, si ribellò, accettando di essere lui stesso invalidamente eletto dai suoi partigiani. Si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di San Urbano I e di San Ponziano. Intanto l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania. Gli subentrava il trace Massimino, più duro nei confronti dei cristiani. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, spedì entrambi ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. Ponziano rinunciò al pontificato. A succedergli fu Antero, che governò la Chiesa solo per 40 giorni. Ippolito morì nel 235.


domenica 3 novembre 2013

GRANDE SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE Alla Teofania del Signore




GRANDE SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE
Alla Teofania del Signore

GRANDE SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE
Alla Teofania del Signore
Terminato il Vespro, o la preghiera dietro all'ambone se si celebra la divina liturgia vespertina, ci rechiamo in processione al nartece, oppure al fonte, attraverso le porte sante. Il primo celebrante tiene la croce preziosa al di sopra del capo ed è preceduto dai portatori delle candele e del turibolo. Il primo celebrante depone egli stesso la croce su di un tetrapodio già allestito, mentre si distribuiscono candele ai fedeli, e incensa i quattro lati del fonte, le icone, l'icona della festa posta su di un leggìo, i sacerdoti e i fedeli.
Durante tutto questo tempo cantiamo le seguenti
Stichire idiomele, Tono 8°
(di Sofronio, patriarca di Gerusalemme)
La voce del Signore echeggia sulle acque proclamando: venite, ricevete tutti lo Spirito di sapienza, lo Spirito d'intelligenza, lo Spirito del timor di Dio, ora che Cristo si manifesta. (tre volte)
Oggi è santificata la natura delle acque; il Giordano si interrompe e delle stesse sue onde arresta il decorso, vedendo bagnarsi il Sovrano. (due volte)
Qual uomo tu ti rechi al fiume, o Cristo grande Re, ti accingi a ricevere il battesimo dei sudditi, o Buono, dalle mani del precursore, a causa del nostro peccato, o amico degli uomini. (due volte)
Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Alla voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, sei giunto, Signore, assumendo forma di servo, chiedendo il Battesimo, tu che non conosci il peccato. Ti videro le acque ed ebbero paura; tremante divenne il precursore, che ad alta voce disse: come può illuminare una lampada la luce? Come può imporre le mani un servo sul padrone? Santifica me e le acque, o Salvatore che levi i peccati del mondo.
D. Sapienza!
Il lettore legge le letture:
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie. Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà e gli stolti non vi si aggireranno. Non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco l'ho costituito testimonio fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. Voi dunque partirete con gioia, sarete condotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà.
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza». In quel giorno direte: «Lodate il Signore, invocate il suo nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate che il suo nome è sublime. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose, ciò sia noto in tutta la terra. Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele».
Prochimeno, Tono 3°
Il Signore è la mia illuminazione e il mio salvatore, di chi avrò paura?
Il Signore è il difensore della mia vita, chi mai temerò?
L. Lettura dalla Lettera del santo apostolo Paolo ai Corinzi (1 Cor 10:1-4)
D. Stiamo attenti.
L. Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.
Durante la lettura dell'epistola, o meglio, durante il canto dell'alleluia, D. incensa il fonte.
L. Alleluia, Tono 4°
La voce del Signore è sopra le acque.
Il Dio della gloria tuona sopra le acque.
D. Sapienza, in piedi! Ascoltiamo il santo vangelo.
S. Pace a tutti!
C. E allo spirito tuo.
D. Lettura dal santo vangelo secondo Marco.
C. Gloria a te, Signore, gloria a te.
D. In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
C. Gloria a te, Signore, gloria a te.
D. recita la grande colletta, mentre S. dice segretamente la prima preghiera.
D. In pace preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la pace dall'alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la pace del mondo intero, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l'unione di tutto preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per questo santo tempio e per quelli che vi entrano con fede, pietà e timor di Dio, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per il gran presule e padre nostro santissimo Patriarca (...), e per il presule nostro eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo, o sacratissimo Vescovo) (...), per l'insigne presbiterio, per il diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per questa città (oppure contrada, o per questo santo monastero), per ogni città e contrada e per quelli che con fede vi abitano preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la salubrità del clima, per l'abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua sia santificata per la potenza, l'azione e la discesa dello Spirito Santo, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché sia inviata su di essa la grazia della redenzione e la benedizione del Giordano, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché su quest'acqua avvenga l'opera di purificazione della Trinità che esiste da sempre e prima di ogni cosa, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché, per la discesa dello Spirito santo, siamo rischiarati dalla luce dell'intelligenza e della pietà, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua sia salvaguardia contro tutti gli attacchi dei nemici visibili ed invisibili, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua divenga dono di santificazione, lavacro dei peccati per la guarigione dell'anima e del corpo, e provvista per ogni utilità preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua divenga fontana di vita eterna preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché essa sia capace di mettere in fuga ogni insidia dei nemici visibili e invisibili preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per quanti la attingono e la raccolgono per la santificazione della loro casa preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché essa provveda alla purificazione delle anime e dei corpi di quanti ne attingono con fede e ne comunicano preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per meritare di essere colmi di santificazione con la comunione di queste acque all'invisibile manifestazione del santo Spirito preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché il Signore Iddio ascolti la voce della nostra preghiera di peccatori e abbia misericordia di noi, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per essere liberati da ogni afflizione, collera e necessità, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
C. Kyrie eleison.
D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio.
C. A te, Signore.
S. Signore Gesù Cristo, Figlio unigenito, tu sei nel seno del Padre, sei Dio vero, fonte della vita e dell'immortalità, luce da luce, e sei venuto nel mondo per illuminarlo: rischiara la nostra mente con il tuo santo Spirito e accoglici ora che ti porgiamo la magnificazione e il ringraziamento per i tuoi prodigi mirabili sin dall'eterno e per la tua economia salutare per gli ultimi secoli.
In tale economia ti sei vestito della nostra povera e debole argilla e sei disceso nella dimensione della servitù, o Re dell'universo, e, ancora, hai accettato di essere battezzato da mano di servo nel Giordano, per santificare la natura delle acque, tu immune da peccato, per aprirci la strada alla rigenerazione mediante l'acqua e lo Spirito, e per ricostituirci alla libertà originaria.
Festeggiando il memoriale di questo tuo divino mistero, ti preghiamo, Sovrano amico degli uomini: spargi su di noi indegni tuoi servi, secondo la tua divina promessa, l'acqua purificante, dono della tua benignità, affinché la nostra richiesta di peccatori su quest'acqua sia benaccetta alla tua bontà e la benedizione per mezzo di essa sia data in grazia a noi e a tutto il tuo popolo credente, a gloria del tuo santo e adorato Nome.
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, insieme al tuo eterno Padre e al tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Se S. desidera può far seguire a questa preghiera anche la preghiera di san Sofronio patriarca di Gerusalemme (riportata in apendice).
Quando D. ha terminato la colletta, S. comincia:
S. Grande sei tu, Signore, e mirabili sono le tue opere, e nessuna parola è sufficiente a cantare le tue meraviglie.(tre volte)
C. Amen.
S. Tu infatti, per la tua volontà, hai condotto tutte le cose dal nulla all'esistenza; per la tua potenza, sostieni la creazione e, per la tua provvidenza, governi il mondo. Sei tu che, dai quattro elementi, hai composto la natura; dalle quattro stagioni, hai coronato il ciclo dell'anno. E' davanti a te che tremano tutte le potenze spirituali, è a te che canta il sole; sei tu che la luna glorifica, sei tu che le stelle incontrano sulla loro strada, è a te che obbedisce la luce; è davanti a te che gli abissi tremano; è a te che le sorgenti obbediscono; tu hai steso il cielo come una tenda, hai consolidato la terra sulle acque, hai circondato il mare con la sabbia, hai diffuso l'aria per farci respirare. Le potenze angeliche ti servono e i cori degli arcangeli ti adorano; i cherubini tutti ricoperti d'occhi, e i serafini dalle sei ali, che stanno attorno a te, si velano per timore della tua gloria inaccessibile.
Quale Dio indescrivibile, eterno, inesprimibile, tu sei venuto sulla terra, dopo aver preso forma di servo, e ti sei fatto simile agli uomini, poiché o Signore, a causa della tua misericordia, non hai sopportato di vedere il genere umano tormentato dal demonio, ma sei venuto e ci hai salvato. Noi confessiamo questa grazia, proclamiamo questa misericordia, e manifestiamo questo beneficio. Tu hai liberato le radici della nostra natura, hai santificato il seno verginale con la tua nascita. Tutta la creazione ti cantò quando apparisti. Poiché tu nostro Dio, sei nato sulla terra, e hai vissuto tra gli uomini; tu hai santificato le acque del Giordano inviando dall'alto del cielo il tuo santo Spirito, e sei tu che hai schiacciato le teste dei demoni che vi si tenevano nascoste.
E dice per tre volte, benedicendo ogni volta l'acqua con la mano:
S. Tu dunque, o re amico degli uomini, vieni anche ora per l'effusione del tuo santo Spirito, e santifica quest'acqua. (tre volte)
C. Amen.
S. E donale la grazia della redenzione, la benedizione del Giordano. Fanne una sorgente d'incorruttibilità, un dono di santificazione, di remissione dei peccati, di guarigione delle malattie, di annientamento dei demoni, che sia inaccessibile alle potenze nemiche, colmata della forza degli angeli. Che tutti quanti ne attingono e ne bevono possano averla per purificazione dei corpi e delle anime, per medicina contro le passioni, per santificazione delle case, vantaggiosa per ogni bisogno. Tu sei il nostro Dio, che con l'acqua hai annegato il peccato al tempo di Noè. Tu sei il nostro Dio, che attraverso il mare hai liberato dalla schiavitù del faraone, per mezzo di Mosè, il popolo ebraico. Tu sei il nostro Dio, che nel deserto hai spaccato la pietra, da cui sgorgarono le acque e si riempirono i torrenti, e hai soddisfatto il tuo popolo assetato. Tu sei il nostro Dio, che con l'acqua e con il fuoco, per mezzo di Elia, hai liberato Israele dall'errore di Baal.
S. soffiando sull'acqua vi intinge le dita e dice ad alta voce:
Tu stesso anche ora, o Signore, santifica quest'acqua con il tuo santo Spirito. (tre volte)
C. Amen.
E concedi a tutti quanti la toccano, ne usano e ne partecipano la santificazione, la benedizione, la purificazione e la salute. Salva, Signore, e abbi misericordia del gran presule e padre nostro, santissimo Patriarca ... e del presule nostro eminentissimo Metropolita/Arcivescovo (oppure sacratissimo Vescovo) .... dell'insigne presbiterio, del diaconato in Cristo, di tutto il popolo qui presente e di tutti i nostri fratelli assenti per una giusta causa, e accorda loro ciò che è necessario alla loro salvezza e alla vita eterna, affinché per gli elementi, per gli angeli e per gli uomini, per le realtà visibili e invisibili, sia glorificato il tuttosanto tuo nome, con il Padre e il santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
S. Pace a tutti.
C. E al tuo spirito.
D. Inchiniamo il nostro capo al Signore.
C. A te, Signore.
S. recita segretamente la seguente preghiera:
S. Inchina il tuo orecchio, Signore, ed esaudiscici, tu che ti sei degnato di farti battezzare nel Giordano e di santificare le acque; benedici tutti noi che inchinando il nostro capo significhiamo la condizione di servitù. E concedici di essere ricolmi della tua santificazione, per la partecipazione e l'aspersione di quest'acqua; e sia per noi, Signore, di salute per l'anima e per il corpo.
E a voce alta:
Poiché tu sei la santificazione delle anime e dei corpi nostri, e a te innalziamo gloria, grazie e adorazione, assieme all'eterno tuo Padre e al tuo santissimo, buono e vivifico Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
E subito benedice l'acqua in forma di croce con la croce preziosa, e la immerge verticalmente, e inizia a cantare assieme al clero il tropario della festa, che viene terminato dal coro.
Tropario, tono 1°
Nel Giordano, al tuo battesimo, Signore, si è manifestata l'adorazione della Trinità: la voce del Padre ti ha reso testimonianza, chiamamdoti Figlio diletto; e lo Spirito in forma di colomba, ha confermato la sua parola. O Cristo Dio, ti sei manifestato e hai illuminato il mondo: gloria a te.
Poi, tenendo la croce con la sinistra, S. prende l'aspersorio con la destra, e asperge i quattro punti cardinali con l'acqua benedetta. I fedeli si avvicinano per baciare la croce e ricevere l'aspersione sul capo. Prima di ritirarsi si beve un sorso di acqua benedetta. Nel frattempo il coro canta il tropario della festa. Poi si rientra in chiesa al canto del seguente idiomelo (Tono 6°):
Cantiamo, fedeli, la grandezza della divina benevolenza a nostro favore. Egli, divenuto uomo, ha compiuto la nostra purificazione nel Giordano, lui il solo puro e senza macchia, che santifica me e le acque e che schiaccia in queste acque la potenza dei nemici. Attingiamo dunque quest'acqua con gioia, fratelli miei; poiché la grazia dello Spirito, a quanti ne attingono con fede, è donata invisibilmente per mezzo di Cristo Dio, Salvatore delle nostre anime.
Rientrati in chiesa si termina la liturgia come di consueto.
APPENDICE
Nell'Eucologio greco è riportata questa seconda preghiera sacerdotale, prima dell'ecfonesi “Grande sei tu, Signore, e mirabili sono le tue opere...”
La preghiera non compare nei testi e nella prassi della Chiesa russa


PREGHIERA di Sofronio di Gerusalemme
Trinità sovrasostanziale, buonissima, divinissima, onnipotente, onniveggente, invisibile, incomprensibile, creatrice delle sostanze spirituali e delle nature razionali, innata bontà, luce inaccessibile che illumini ogni uomo che viene nel mondo, illumina anche me, indegno tuo servo; illuminami gli occhi della mente affinché possa anch'io inneggiare l'incommensurabile tua opera e potenza. Ti sia bene accetta la mia supplica per il popolo qui presente, e fa' che le mie colpe non impediscano che scenda qui il tuo santo Spirito, ma concedimi di invocarti senza condanna e dire anche ora, tutto buono: ii glorifichiamo, Signore amico degli uomini, onnipotente, eterno Re. Glorifichiamo te, autore e creatore di ogni cosa. Ti glorifichiamo, Figlio di Dio unigenito, senza padre da parte della Madre e senza madre da parte del Padre. Nella festa precedente infatti ti abbiamo visto bambino, in questa invece ti vediamo perfetto, essendoti da perfetto manifestato Dio nostro perfetto.
Oggi infatti è giunto il tempo della festa, e il coro dei santi si riunisce a noi e gli angeli fanno festa insieme agli uomini. Oggi la grazia del santo Spirito, in forma di colomba, è discesa sopra le acque. Oggi è spuntato il sole che mai tramonta, e il mondo risplende alla luce del Signore. Oggi la luna con i suoi lucenti raggi brilla assieme al mondo. Oggi le luminose stelle con la chiarezza della loro luce rendono bello l'universo. Oggi le nuvole dall'alto dei cieli fanno piovere all'umanità la rugiada della giustizia. Oggi l'Increato per sua volontà è toccato dalle mani della sua creatura. Oggi il profeta e precursore si avvicina al Signore, ma si arresta tremante, vedendo la condiscendenza di Dio verso di noi. Oggi le rive del Giordano sono tramutate in farmaco per la presenza del Signore. Oggi tutto il creato è irrigato da mistiche correnti. Oggi le colpe degli uomini sono cancellate con le acque del Giordano. Oggi si apre agli uomini il Paradiso e il Sole della giustizia ci inonda di splendore. Oggi, con la venuta del Signore, è trasformata in dolcezza per il popolo l'acqua che era amara sotto la guida di Mosè. Oggi siamo liberati dal vecchio lutto, e siamo salvati come nuovo Israele. Oggi siamo riscattati dalla tenebra e samo resi sfavillanti dalla luce della divina conoscenza. Oggi la caligine del mondo è messa in fuga dalla manifestazione del nostro Dio. Oggi risplende tutta la creazione. Oggi l'errore è dissipato e la venuta del Signore ci prepara la via della salvezza. Oggi le creature celesti fanno festa con le terrene e le terrene ragionano con le celesti. Oggi esulta la sacra e sublime assemblea degli ortodossi. Oggi il Signore si accosta al battesimo per sollevare in alto l'umanità. Oggi Colui che non si è piegato si inchina al proprio servo per liberarci dalla schiavitù. Oggi abbiamo acquistato il regno dei cieli, e il regno del Signore non avrà fine. Oggi la terra e il mare prendono parte alla gioia del mondo e il mondo è ripieno di allegrezza.
Ti videro le acque, o Dio, ti videro le acque ed ebbero paura. Il Giordano si volse indietro, vedendo il fuoco della Divinità che discendeva corporalmente ed entrava in esso. Il Giordano si volse indietro vedendo il santo Spirito disceso in forma di colomba che ti aleggiava attorno. Il Giordano si volse indietro vedendo l'invisibile fatto visibile, il creatore incarnato, il padrone in forma di servo. Il Giordano si volse indietro e i monti trepidarono guardando Dio nella carne; e le nubi emisero una voce, ammirando colui che veniva, luce da luce, Dio vero da Dio vero. Contempliamo oggi la solennità del Signore nel Giordano: Egli infatti vi sommerge la morte della trasgressione, il pungolo dell'errore, il collegamento con l'inferno, e dà al mondo il battesimo di salvezza. Per cui anch'io, peccatore e indegno servo, narrando le grandezze dei tuoi prodigi, preso da timore, con compunzione a te esclamo:

“Grande sei tu, Signore, e mirabili sono le tue opere...”


 

San Sofronio di Gerusalemme Patriarca
Damasco, 550 circa – Gerusalemme, 639
Sofronio, siriano di Damasco, fu eletto patriarca di Gerusalemme nel 634. La Palestina al tempo si trovava a vivere sotto la pressione dell'imminente invasione da parte di Abu-Bekr, suocero di Maometto († 632) e del califfo Omar. Allo stesso Sofronio fu impossibile celebrare il Natale, come di consueto, nella chiesa della Natività di Betlemme a causa dell'assedio. Ma il patriarca dovette affrontare anche l'eresia del monotelismo che proponeva un modello cristologico incompleto e limitante. Assieme a Massimo il Confessore, Sofronio cercò di combattere con vari scritti l'eresia che usciva dalla stessa corte imperiale di Costantinopoli. Nel 638 però dovette consegnare la città al califfo Omar. Morì di lì a poco. Di lui ci sono pervenute alcune poesie e lettere

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